Uso dei calchi in gesso

Storicamente l'arte scultorea ha assunto un ruolo decorativo e si è preoccupata di creare forme che suscitassero emozione e ammirazione per la loro bellezza.
La creatività dell'artista si esprimeva nell'abilità di riprodurre nel marmo o nel bronzo le movenze del corpo umano, abilmente equilibrato e proporzionato.

Copie di statue greche vengono replicate nell'antica Roma, allo scopo di decorare templi e case. L'imperatore Adriano, uomo colto e cultore della bellezza, fa realizzare numerose di queste copie in marmo per abbellire la sua villa di Tivoli. Il gusto di aggraziare un ambiente collocandovi copie di opere classiche è ancora ampiamente diffuso: è sufficiente sfogliare una rivista di architettura d'interni per trovarvi foto di abitazioni in cui fanno bella mostra statue o busti, teste o bassorilievi.

Tra i cultori d'arte, molti sono gli estimatori del calco in gesso, apprezzato per l'assoluta fedeltà all'originale in quanto realizzato rilevandone l'impronta (calco). Altro vantaggio, rispetto al marmo, è che a fronte di una relativa fragilità il gesso garantisce minor peso e costo contenuto.
L'arte moderna e contemporanea hanno spesso attinto ai calchi in gesso, utilizzandoli per proporre nuovi soggetti attraverso interventi o rielaborazioni. E' il caso ad esempio dei lavori monocromi di Yves Klein esposti al MOMA, Museo d'Arte Moderna di New York.
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